Page 8 - Acqua Marina numero trentaquattro
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Dopo una quarantina di minuti di macchina vidi George che
mi aspettava sotto un grande albero, all’incrocio tra realtà e
finzione. Unendomi a lui, sentii crescere l’eccitazione: la mia
ricerca stava per finire.
“Seguitemi, andremo alla barca” disse con il suo accento ionico,
avvertendomi che la strada scendeva pericolosamente.
Saltò nel suo veicolo rosso e partì a tutta velocità su una
stretta strada. Infatti, la strada scendeva bruscamente lungo
impressionanti scogliere bianche. L’avventura era ancora
più emozionante del previsto e mi sentivo incredibilmente
viva. Dopo aver mantenuto il piede sul freno per quella che
sembrava un’eternità, finalmente arrivammo al bordo del
mare. Lì, all’ombra di un grande pino, ci aspettava una piccola
barca. Il vento soffiava forte e il mare agitato prometteva una
traversata turbolenta. Non mi dispiaceva; anzi, l’eccitazione per
l’ignoto e il pericolo imminente faceva battere il mio cuore più
velocemente. La distanza tra me e il mio tesoro si stava pian
piano riducendo.
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