Page 4 - Acqua Marina numero trentaquattro
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IL REPORTAGE
GALIA BAUDET
PANAGIOTIS
UNA NAVE FANTASMA
SULL’ISOLA DI ZANTE
Da sempre i tramonti e le albe invernali mi affascinavano. Lui rise. “Nessuno si avventura laggiù in inverno, signorina.”
Erano spesso capricciosi, turbolenti e talvolta Ero sconsolata. “E nessuno vorrebbe avventurarsi con me?”
sfacciatamente colorati. Quei cieli sembravano sfidare “Lasciatemi vedere cosa posso fare.”
deliberatamente tutte le norme, veri anticonformisti La stanza era splendida; il gestore mi aveva assegnato la
meteorologici. sua suite più bella con una vista diretta sul mare.
Il traghetto su cui ero imbarcata fendeva le onde scure e Mi sedetti sul balcone e respirai profondamente l’aria
agitate, contrastando con la lieve tonalità rosata del cielo in marina. L’Universo mi aveva sempre sostenuto; avrei visto il
quel fine giornata di gennaio. Panagiotis a tutti i costi.
Seduta sul ponte, con un vento gelido sul viso, osservavo Bussarono alla mia porta.
all’orizzonte un lembo di terra avvicinarsi. “Va bene, vi ho trovato un marinaio che vi porterà.
Ero quasi arrivata. Incontratelo domani alle 11 a questo incrocio. Vi aspetterà in
La città era deserta. Solo dei pochi e immancabili un 4x4 rosso.”
bistrot animavano la strada principale che costeggiava Quella sera faticai a prendere sonno tanto ero impaziente di
il mare. Parcheggiai la macchina all’altezza dell’insegna partire alla scoperta di quel tesoro.
lampeggiante di un hotel. Le agenzie turistiche erano tutte Il mattino dopo, con un caffè e tanta speranza nello
chiuse, il che non mi rassicurava riguardo al successo del stomaco, presi la direzione indicata dal mio ospite.
mio piano. Avrei trovato qualcuno disposto a portarmi fin lì? Con i capelli al vento e un sorriso sulle labbra, attraversai
Mica avevo fatto tutta questa strada per niente... l’isola lasciandomi la città alle spalle per addentrarmi in una
Salii una stretta scala e arrivai all’ingresso di un grande vegetazione densa e selvaggia. Il mio cuore batteva al ritmo
ufficio tutto in disordine con un vecchio che sonnecchiava di questa promettente avventura.
dietro ad una pila di carte. Attraversai piccoli villaggi che si svegliavano lentamente, le
“Scusate, avete una stanza per stasera?” vecchie signore sedute sulle loro porte guardavano dei gatti
“In questo periodo dell’anno potete scegliere la stanza randagi contendersi un pezzo di pesce intorno a un bidone
che desiderate!” scherzò, strofinandosi gli occhi ancora della spazzatura.
assonnati. La vegetazione cambiava man mano che mi addentravo in
“Sapete se ci sono barche che partono per il Panagiotis?” questa terra perduta in mezzo al Mar Ionio.
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