Page 30 - Acqua Marina numero trentadue
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LA STORIA






                     ANNA PACELLA







                                    SALINE










                 la conservazione del



                   pesce nell’antichità















                                   In epoche antiche, nella maggior parte dei casi, il pesce non
                                   veniva consumato fresco, a causa del clima caldo dei paesi del
                                   Mediterraneo, ma era sottoposto a processi di conservazione,
                                   per af umicamento o per salagione, praticati fin dalla preistoria.
                                   La fase più antica deve essere stata quella della essiccazione,
                                   ottenuta mediante semplice esposizione del prodotto, pulito
                                   e vuotato delle interiora, agli agenti naturali, principalmente al
                                   sole. Le immagini della tomba dello scriba egiziano Horemheb,
                                   a Tebe (f ne del III millennio a.C.) mostrano una barca che
                                   solca il Nilo, dal cui albero pendono, tesi su corde al sole e al
                                   vento, tre f lari di pesci sventrati; completa la scena un uccello
                                   appollaiato in cima all’albero, in attesa di procurarsi un facile
                                   pasto. Migliore resa e maggiori garanzie di lunga conservazione
                                   erano of erte dall’uso di procedimenti che utilizzavano il sale,
                                   insieme a quelli che prevedevano l’af umicatura o la marinatura.
















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