Page 13 - Acqua Marina numero trentadue
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© Galia Baudet


































































         Le mie giornate si assomigliavano tutte: la mattina tè in una   per colpa di uno schermo che impedisce di immergersi
         mano e pennello nell’altra per riprodurre la veduta della   profondamente nell’istante presente.
         baia. Dalla canopéa la nebbia scendeva lentamente verso il   La f nezza dei sensi pare non avere più il tempo di essere
         basso dell’isola per poi dissolversi a contatto con l’acqua di   dentro di noi, brutalmente sradicata dall’eccitazione
         colore smeraldo. Il mio rifugio di pace veniva regolarmente   di poter mostrare agli altri ciò che in realtà non stiamo
         disturbato dal rumore delle barche dei pescatori che   vivendo. Perché noi quel momento non la stiamo davvero
         approf ttavano della freschezza mattutina per lavorare.   vivendo. Proprio per questo ero venuta a perdermi in questa
         Nel pomeriggio era il turno delle barche cariche di turisti che   giungla galleggiante nel mezzo dell’Atlantico. Volevo sentire.
         facevano avanti e indietro tra i diversi luoghi dell’isola.   Volevo vivere solo per me e riconnettermi al mio essere. E
         Tutti in cerca della foto che avrebbe ottenuto più like.   questo isolotto, che aveva ispirato e ospitato numerosi pirati e
         Sarebbe stata una tartaruga con la testa fuori dall’acqua? O   contrabbandieri europei, mi incoraggiava a creare nuove opere.
         una scimmia dallo sguardo sprezzante accovacciata sulla   E poi, chissà, può anche darsi che da qualche parte ci sono
         cima di una palma? Tutti lì a vivere un’esperienza superf ciale   ancora tesori nascosti, e magari proprio sotto ai miei piedi...


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